Preparazione del sanguinaccio di pecora   Sempre in Barbagia si prepara ancora oggi, durate molte occasioni di festa o durante la tosa delle greggi, a fine primavera, quello che viene considerato il piatto più antico del mondo: il sanguinaccio di pecora. Il sangue di pecora, aromatizzato con erbe e insaporito con formaggio grattugiato, e arricchito da frattaglie, viene versato nello stomaco della stessa pecora, usato a mo' di recipiente. Lo stomaco, opportunamente cucito con ago e filo, viene fatto cuocere in pentoloni d'acqua bollente o sulle brace ardenti, sino a quando il composto non acquista consistenza semi-solida. Questo piatto, noto con il nome di "zurrette", non si discosta molto dall'omologo tradizionale "haggis" delle "highlands" scozzesi.
Gli arrosti di carne, che hanno reso famosa la cucina della Barbagia, sono per la gran parte eseguiti allo spiedo sulla brace, con legna aromatica dei boschi o della macchia mediterranea: porcellini da latte, agnelli, capretti o vitelli, tutti provenienti da allevamenti allo stato brado. Ricchi di sentori e di sapori delle essenze della macchia mediterranea sono i numerosi formaggi prodotti in Barbagia, dai tradizionalissimi pecorini semicotti o stagionati, ai moderni, per via delle tecniche di confezione, caprini "alla francese".
  Arrosto di carne
Piatto tipico sardo - su tataliu   Altri piatti straordinari della Barbagia da segnalare sono: "su filindeu", una minestra augurale delle sagre campestri, con una insolita ed elaboratissima pasta fatta a mano, in brodo di carne e tocchetti di formaggio pecorino acido; "su tataliu" uno spiedino di frattaglie di agnello e capretto di probabile origine etrusca, e le carni di agnello o di capretto preparate al tegame in fricassea.

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