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| Per la "faradda", come viene 
definita in dialetto sassarese la "discesa dei Candelieri", la città si veste a festa. Nelle strade 
del centro storico i candelieri vengono addobbati con nastrini colorati e santini. I bambini 
imitano gli adulti preparando dei mini candelieri in tutto e per tutto simili ai grandi ceri che 
faranno poi sfilare da Piazza Castello lungo il Corso Vittorio Emanuele, lo stesso percorso 
che qualche ora dopo seguiranno i Candelieri che rappresentano i Gremi. Lo scorso anno, forse per la prima volta, anche i turisti hanno avuto la possibilità di conoscere 
il significato di questa manifestazione grazie ad un dépliant, tradotto in diverse lingue e 
distribuito negli alberghi e lungo il percorso, contenente la storia dei 
Candelieri.
 
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|  |  | Ma la "faradda" è soprattutto la 
festa dei sassaresi. Moltissimi emigrati tornano in città per assistere alla discesa dei 
Candelieri. L'Azienda di Soggiorno e Turismo premia ogni anno gli emigrati che tornano a 
Sassari alla vigilia del Ferragosto. I "premi della nostalgia", un candeliere d'oro e uno 
d'argento, vengono assegnati rispettivamente al sassarese che da più tempo risiede 
all'estero e a quello che da più tempo vive nella penisola. Da alcuni anni un riconoscimento 
particolare viene conferito al sassarese o al sardo più in generale che con la sua attività 
professionale ha dato lustro alla città o all'Isola. Fra le persone che hanno ricevuto questo 
importante riconoscimento (un candeliere d'oro) il calciatore Gianfranco Zola e il pubblicitario 
Gavino Sanna.
 
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